Offshore etico: il nostro pensiero

Chi può dire quale sia il regime “corretto” di vita, di tassazione, di collaborazione al sociale e di sicurezza? Voglio dire siamo nati in una situazione che era già così e l'abbiamo accettata in quanto non v'era molto da fare in merito ma in verità questo non ci è mai piaciuto: violava il nostro potere di scelta, le nostre idee e volontà di fare.

Sono d'accordo col fatto che ognuno di noi debba collaborare alla sopravvivenza del Paese in cui vive, aiutare persone “meno abili” perché possano diventare “più abili”, contribuire alle opere pubbliche, ai servizi pubblici e a tutto ciò che oggi viene chiamato “sociale”… ma chi decide “quanto” e “a chi” ?

Ho notato che di fatto nessuno si lamenta di pagare le tasse se ci limitiamo a quelle su quanto la persona guadagna e utilizza per sè e la famiglia. Il problema nasce sul guadagno che vuole accantonare per i figli o altri scopi religiosi, sociali, politici o di altro tipo.

Il problema è proprio qui! Il nostro potere di scelta. E' quello che dovremmo conservare. Sempre!

Beh, come ho scritto anche nel mio libro, la “colpa” di tutto ciò è solo nostra. Il carico fiscale per chi produce “in abbondanza” è alto perché ha detto al notaio una falsità.
Lui ha detto davanti al notaio e giurato che sarebbe stato lui a diventare “ricco” con i proventi di quella “società a scopo di lucro”  e oggi si lamenta perché lo tassano!
Ciò sarebbe giusto se fosse vero che lui fosse il ricco della situazione, ma di solito chi sciuperà i suoi soldi saranno i figli o i nipoti (o le loro mogli!)… allora perché dire una falsità?

Semplice: per lo stesso motivo per cui entriamo al bar e diciamo “il solito” anche quando non abbiamo voglia del “solito” caffè, o del motivo per cui ci arrabbiamo perché la bolletta è troppo alta anche se lo scorso mese era ancora più alta. Semplicemente facciamo le cose automaticamente. 

È un argomento lungo che ho trattato sul mio libro con un capitolo apposta di cui vi riporto una citazione:

Ogni cosa ha uno scopo. Ogni azione vuole creare un effetto. Anche il lavoro ha uno scopo di creare un effetto in qualcosa. Bene. Per chi stai lavorando?

Se è vero che prima o poi sarai “cenere” e, seppur ancora vivo spiritualmente, non potrai certo usare il patrimonio che avrai creato… Per chi stai lavorando?
Stai lavorando per i figli? E i figli per chi lavoreranno? Per i nipoti? Non è forse meglio che ognuno lavori per sé? Beh allora non saremmo neanche utili agli altri!
Se è vero che lasciare troppo è uguale a danneggiare i figli, perché vuoi lavorare per loro che non ne avranno, probabilmente, mai bisogno?
Di sicuro lo fai per tante persone e per tante buone ragioni. Lo fai per tutte le cose di cui vuoi prenderti cura: che tu sia ancora in carne ed ossa o che tu sia “etereo”…
Visto che tu userai solo una parte, quindi, di quello che produrrai, perché non decidere sin dʼora cosa destinare e a chi?
Perché non creare un capitale che sia specificamente destinato ad aiutare, ad esempio, la tua chiesa o associazione di volontariato piuttosto che tenerlo in banca tutta la vita e donarlo solo quando non potrai mai più utilizzarlo? Che senso avrebbe quando puoi decidere sin dʼora cosa fare?

Qui arriva la cosa più bella.
Tutto ciò che non è accumulo, che non è vostro e che va a favore del bene di altri non sarà tassato!
Eh no. Se ne sono dimenticati! Del resto loro non produrrebbero mai per aiutare qualcuno diverso da loro stessi!
La cosa ancora più bella è che se prima, incassando i vostri proventi, pagandoci le tasse e poi destinandoli ai figli, parenti, associazioni o chiese, potevate aiutare “cento”… da oggi potrete aiutare “duecento”.

Ora vi sembrerà che io vi stia dicendo di donare tutto quello che producete! Non è esattamente così.
Non è importante che voi produciate tanto o poco: prelevato quanto vi serve per la vostra vita e pagate le tasse su questo importo, a questo punto il resto non è più vostro, non vi serve e non vi servirà neanche dopo… quindi nessuno potrà chiedervi di pagare le tasse su qualcosa di cui voi non fruirete mai.
Le strutture che permettono questo particolare gioco sono solitamente strutture miste dove vi sia una società operativa di fronte e una struttura Trust o Fondazione alle spalle.
Le soluzioni devono essere studiate di volta in volta ed in base agli asset che il cliente intende conferire.


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Di base il nostro e il mio lavoro è proprio questo: rendervi capaci di espandervi, prendervi responsabilità di tante persone e aree della vostra vita e prosperare.

Se volete diventare ricchi e tenere i soldi a marcire in una banca, senza nessuno scopo, senza nessun motivo… andate dai colleghi!

Noi aiutiamo esseri capaci a migliorare la loro capacità di aiutarsi e di aiutare.

Pensiamo che se create dell'energia quell'energia dev'essere diretta da voi… come faceva Goldrake… “raggi fotonici!” bzzz!!!

Chiudo l'articolo con un'altra citazione dal mio libro e vi saluto!

[…] pensate che spossessarsi di qualcosa a favore di qualcos'altro o qualcun'altro sia “perdere” il bene di cui ci siamo spossessati?
Pensate forse di essere tanto diversi dai vostri figli, la vostra famiglia, il vostro Paese, dalla vostra Chiesa, dal vostro Partito o dagli altri abitanti del Pianeta?
Quando un vostro caro era in sala operatoria o aveva un importante esame, voi, dovʼeravate? Dovʼera la vostra attenzione?
Se la vostra attenzione, almeno in parte, era con loro, anche voi, almeno in parte, eravate con loro, o meglio, eravate proprio loro, eravate lì.
Avreste volentieri sostenuto voi un esame o un intervento al loro posto.

Quando vostro figlio è uscito la prima volta in macchina o in motorino, voi dovʼeravate?
Eravate lì su quel motorino, su quella macchina.

Voi siete in maggior o minor misura tutte queste cose. Se non lo foste non avreste ragione di preoccuparvene.
Ecco perché “dando” a queste cose, ricevete qualcosa in cambio: non per qualche ancestrale o segreto motivo, il karma o altro… ma perché state “dando” a voi stessi!


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